I 2 principali stadi della Meditazione

Sei ancora alle prime esperienze con il mondo dello yoga e sei già affascinato dalla possibilità di praticare la meditazione. Sarai contento di sapere che non bisogna essere degli esperti per iniziare. Contrariamente a ciò che pensiamo, tutto quello che serve è un luogo calmo dove poterci isolare in tutta tranquillità e sopratutto all’inizio un po’ di costanza e di buona volontà.

Secondo gli “Yoga Sutra” del saggio Patanjali, la meditazione costituisce il settimo ramo dello Yoga ed è il gradino che precede il Samadhi.

Il suo scopo è comprendere la natura reale dell’oggetto di meditazione.

Sono molteplici i metodi di pratica che conducono all’esperianza della meditazione.

La mente è lo strumento con cui meditiamo, per questo motivo che un certo studio della natura delle attività della mente è necessario prima di intraprendere la meditazione.

La mente può essere rilevata solo quando essa è in attività, proprio come un ladro può essere scovato solo durante l’atto del rubare, poiché in altri momenti può apparire come una persona ordinaria.
Solo quando il ladro sa di essere ricercato dalla polizia, egli limita i suoi movimenti. Similmente, se inizi a studiare la mente, i processi mentali o le attività della mente si ridurranno.

Ci sono principalmente due stadi della meditazione:

  1. Pensare costantemente ad un oggetto o a un pensiero, ad esclusione di tutti gli altri oggetti e pensieri.
  2. Mantenere la mente libera da tutti i pensieri.

Nel primo stadio, ci si deve concentrare su un oggetto, o impegnarsi nella ripetizione del Mantra a cui si è iniziati da un Maestro.
Se si inizia a ripetere il Mantra con concentrazione, solo allora emergeranno gli innumerevoli altri pensieri che giacciono sommersi nei livelli subconsci ed inconsci della propria mente: essi si sollevano al livello conscio, e causano disturbo per la concentrazione sul Mantra.
Quando la concentrazione su un Mantra, insieme con il sentimento del suo significato (Bhava) aumenta con una pratica lunga e continuata, la mente raggiunge lo stato di meditazione.

Nel secondo stadio, ci si deve sedere in una posizione confortevole, ed essere testimone di ogni cosa accade in ogni istante, suoni e rumori esterni, ed anche un testimone dei pensieri interni che possono venire a galla uno dopo l’altro senza fine. Non andar dietro a questi pensieri interni, né ai suoni esterni.
Rimanendo  testimone delle attività interne ed esterne, la mente diverrà non-oggettivata, dopo una pratica continua ed ininterrotta per un lungo periodo.

Sincerità, zelo, purezza di pensiero, di parola e di azione sono i fattori importanti per il successo nella pratica della meditazione.